
il coronavirus e l’angoscia di morte
ballare con la paura
Proprio nel momento in cui il tutto il mondo si è bloccato, congelato nella paura del contagio e intrappolato nelle proprie case, dentro la nostra testa non si sono mai mosse né riattivate così tante, vorticanti questioni.
Non solo. Il coronavirus ci ha costretto a fermarci e a dialogare con la morte.
Nel silenzio delle città, interrotto solo dalle pesanti sirene delle ambulanze, siamo dovuti venire a patti con la nostra mortalità, e con quella di chi amiamo.
In un mondo che fino ad oggi ci aveva insegnato che la morte non esiste, o che certo non tocca a noi, che il tempo che passa si può congelare, che tutto va veloce e non possiamo non stare al passo, questo virus ci ha fregato tutti. Ci ha colti impreparati, indaffarati, senza strumenti né familiarità per affrontare la finitezza e i limiti della nostra esistenza. Tutto questo può sembrarci letteralmente devastante
Forse lasciarsi andare al terrore e allo sconforto esistenziale di una vita breve e senza senso non è la nostra unica opportunità.
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Ballare con la paura
Proprio nel momento in cui il tutto il mondo si è bloccato, congelato nella paura del contagio e intrappolato nelle proprie case, dentro la nostra testa non si sono mai mosse né riattivate così tante, vorticanti questioni.
A ognuno la sua uscita dal Lock-down
Eccoci qui. Fase due. Spesse perturbazioni psicologiche, sociali ed economiche all’orizzonte. L’istantanea della sofferenza psichica post Covid 19 appare fisiologicamente ed estremamente variegata, a volte persino sorprendente.
i miei principi
- il rispetto della diversità: Nessuna persona è una patologia. Per questo motivo è importante personalizzare sempre la cura, nella più assoluta valorizzazione della specificità di chi incontro.
- il concetto di cambiamento: un buon terapeuta accompagna la persona nel suo processo evolutivo senza apriorismi, né arroganti preconcetti su dove arriverà.
- umanità, simmetria e relazione: Tutto si crea nella relazione unica e irripetibile fra quel preciso terapeuta e quel preciso paziente in un determinato momento di vita.
